Windows 11 e Windows 10 introducono l’integrazione di Android Storage in Esplora file, eliminando la necessità di USB
Phone Link di Microsoft è uno strumento fantastico per gli utenti Android e le sue capacità vengono costantemente migliorate con nuovi aggiornamenti. Di recente, ho parlato dell’integrazione di Copilot e AI in Phone Link per i messaggi Android. Ora, la tanto attesa funzionalità nota come “Android in File Explorer” è disponibile per tutti gli utenti di Windows 11 e Windows 10.
Questa funzionalità non è direttamente inclusa nell’esperienza “Phone Link”, ma fa parte del framework più ampio “Manage mobile devices”. L’integrazione di Android in File Explorer è facilitata da un componente di sistema denominato “Cross-Device Experience Host”, che riceve aggiornamenti tramite Microsoft Store.
Microsoft ha verificato a Windows Latest che questa funzionalità è stata distribuita a tutti gli utenti a partire da ottobre.
Nei prossimi giorni, la maggior parte degli utenti dovrebbe iniziare a vedere automaticamente lo storage del proprio dispositivo Android in File Explorer, secondo Microsoft. Sembra essere un aggiornamento lato server, quindi assicurati di utilizzare le ultime versioni di Windows 10 o Windows 11.
Nelle nostre prove abbiamo scoperto che il collegamento per accedere allo spazio di archiviazione Android veniva visualizzato automaticamente in Esplora file su tutti i dispositivi, compresi quelli con Windows 10.
Inizialmente, questa funzionalità era limitata ai tester di Windows 11. Tuttavia, Microsoft ha ora deciso di espandere il rollout per includere anche tutti gli utenti di Windows 10.
Esecuzione impressionante dell’integrazione Android in File Explorer
L’integrazione dell’archiviazione Android in Esplora file si distingue come una funzionalità multipiattaforma altamente efficace in Windows 11. Funziona in modo impeccabile, consentendomi di visualizzare tutti i miei documenti, foto e file direttamente dal mio dispositivo Android (in particolare il mio Galaxy S23) in Esplora file.
Questa esperienza imita l’accesso fornito da una connessione USB, ma grazie all’integrazione avanzata tramite Cross Device Experience Host, funziona interamente in modalità wireless.
Con l’integrazione Android in Windows 11, puoi aprire File Explorer e vedere il tuo telefono elencato nella barra laterale sinistra. Cliccando su questa scorciatoia, puoi accedere alla memoria interna del tuo telefono direttamente da File Explorer.
Questa configurazione è simile al collegamento del telefono a un PC tramite un cavo USB, consentendo di sfogliare tutti i file e le cartelle, compresi i file multimediali che si trovano nella cartella DCIM, in cui sono archiviate, tra le altre cose, le immagini della fotocamera.
Hai anche la possibilità di selezionare, rinominare o eliminare cartelle e file, sincronizzando immediatamente le modifiche sul tuo dispositivo mobile.
Inoltre, puoi copiare o eliminare elementi. Anche trasferire file tra cartelle diverse all’interno della memoria interna del telefono è semplice. In particolare, quando elimini un file dal telefono tramite Windows 11, questo viene spostato in una nuova cartella Cestino sul telefono, dove verrà eliminato definitivamente dopo 30 giorni.
Requisiti per accedere allo spazio di archiviazione del telefono Android su Windows 11 o 10
Per poter usufruire di questa funzionalità, è necessario soddisfare determinati requisiti.
Secondo Microsoft, gli utenti possono aspettarsi che l’integrazione di Android File Explorer funzioni se soddisfano i seguenti criteri:
- Versione Android 11 o successiva.
- Collegamento all’app per Windows versione 1.24071 o successiva.
- Assicurati di aver aggiornato Cross Device Experience Host tramite Microsoft Store e che il tuo telefono sia connesso alla pagina “Dispositivi mobili”. Per Windows 11, vai su Impostazioni > Bluetooth e dispositivi > Dispositivi mobili.
- In Windows 10 è possibile accedervi separatamente tramite la schermata Home delle Impostazioni.
L’utilizzo dell’app Phone Link non è un requisito per il funzionamento dell’integrazione Android, poiché, come accennato in precedenza, essa opera nell’ambito del framework Cross Device Experience Host.
Lascia un commento