L’UE assegna a Microsoft e ad altri la designazione di gatekeeper e apre 22 servizi alla regolamentazione
La Commissione Europea ha designato sei grandi aziende tecnologiche (Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft) come guardiani del nuovo Digital Markets Act (DMA). Questa è la prima volta che le aziende vengono etichettate come guardiani da quando la legislazione è stata promulgata all’inizio di quest’anno .
La commissione ha identificato 22 servizi principali della piattaforma forniti da questi guardiani che saranno ora soggetti a una maggiore regolamentazione. Questi servizi includono Windows, LinkedIn, Bing Ads, Ricerca Google e App Store.
Le aziende designate come gatekeeper hanno sei mesi per conformarsi agli obblighi previsti dalla DMA volti a limitare i comportamenti anticoncorrenziali e promuovere mercati digitali equi. Secondo la DMA, i gatekeeper designati devono aprirsi ai rivali, fornendo a terzi l’accesso ai servizi chiave della piattaforma come app store, sistemi operativi e infrastruttura cloud.
Ai gatekeeper sarà inoltre vietato utilizzare i dati di un servizio per favorire un altro servizio , come utilizzare i dati di una piattaforma di social media a vantaggio di un mercato di e-commerce di proprietà della stessa azienda.
Ai sensi della DMA, la Commissione europea può designare le piattaforme digitali come “gatekeeper” se forniscono un importante passaggio tra imprese e consumatori in relazione ai servizi principali della piattaforma.
Le decisioni di designazione di oggi seguono un processo di revisione di 45 giorni condotto dalla commissione dopo la notifica da parte di Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta, Microsoft e Samsung del loro potenziale status di guardiani.
La commissione ha inoltre avviato indagini separate per stabilire se alcuni servizi forniti da Microsoft e Apple – tra cui Bing, Edge, Bing Ads e iMessage – debbano essere esclusi dalla designazione di gatekeeper in base alle argomentazioni delle società. Ieri abbiamo riferito che Microsoft e Apple hanno esercitato pressioni sull’UE per impedire l’inserimento della lista dei guardiani.
La mancata adesione alla DMA potrebbe comportare sanzioni fino al 10% del fatturato annuo mondiale di un’azienda e fino al 20% in caso di recidiva. La commissione può anche imporre rimedi strutturali che costringono alla vendita di rami d’azienda o ad acquisizioni.
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